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  • Studio su Ofelia

    CONCERTO PER FONTANA D’ERCOLE: corpo vetro voce ed acqua

    blucinQue propone, a partire da alcuni lavori precedenti e dal
    progetto presentato per il network In Situ, uno nuovo studio per la
    Fontana d’Ercole. La compagnia, attraverso suono e movimento,
    approfondendo il tema del disequilibrio, e partendo in questo contesto dall’immagine di Ofelia,
    apre lo spazio, lo vive, lo suona per poi abbandonarlo.
    Il lavoro prende vita anche dall’ idea di spiazzamento scenografico:
    il desiderio di muovere l’atto artistico e comunicativo in spazi
    architettonici e naturali, che riportino, in senso generale e più ampio,
    all’immagine e ai luoghi di alcune donne Shakesperiane e all’idea di
    Vertigine su cui oggi la compagnia indaga.

    di Caterina Mochi Sismondi
    musiche e sonorizzazione Davide Tomat
    con Elena Cavallo, Giulia Lazzarino, Gessica Cipriano, Isabella Filippini
    produzione blucinQue in collaborazione con Superbudda e Cirko Vertigo
    e con il sostegno di Officine Caos e Piemonte dal Vivo

    Studi su Shakespeare
    spiazzamento teatrale per scenografie urbane

    Il progetto di blucinQue prevede di portare in esterni performance che vadano a collocarsi in spazi scenografici naturali che richiamino la scena del classico teatrale e che riportino il senso generale di studio sulla vertigine, che la compagnia sta affrontando ora. Si adatta bene la descrizione che ne riporta la stessa definizione.

    “La vertigine, dal latino Vertigo, movimento vorticoso di rotazione, giro, vortice, piroetta, cambiamento, capogiro, smarrimento, perdita di equilibrio, distorsione della percezione sensoriale, e poi vertigine come tema di spiazzamento, come idea di relazione tra stare e  non stare, come distanza tra due punti, l’essere e il non essere, la perdita dei sensi (e di senso…), turbamento della sensibilità spaziale con sensazione di spostamento dell’ambiente o del corpo, come perdita momentanea dell’equilibrio psichico e sentimentale…”

    Anche da questa idea il desiderio di portare l’atto artistico e comunicativo in uno spazio esterno, che aiuti la ricerca della compagnia proprio nell’idea di spiazzamento, spostamento e fuori luogo, dallo spazio scenico al paesaggio urbano e naturale, per analizzare e approfondire anche il tema della vertigine amorosa di tre donne Shaeksperiane e che riportano ad immagini di luoghi ben precisi: il balcone di Giulietta, l’acqua di Ofelia, la prigione di Desdemona.